Bonucci: "Con Allegri venimmo alle mani, mi disse che ero un coglione"

Bonucci: "Con Allegri venimmo alle mani, mi disse che ero un coglione"TUTTOmercatoWEB.com
lunedì 9 dicembre 2024, 18:51News
di Marco Corradi

Nel suo intervento al podcast Fenomeni, format di Prime Video, Leonardo Bonucci torna sulla nota e famosa discussione con Max Allegri che andò a compromettere la sua esperienza alla Juventus: "Eravamo provati dai metodi di Conte e avevamo vinto, lui arriva nel momento giusto come gestore. Poi però c’è il calcio e il campo. Noi eravamo abituati a dominare il gioco e in quel momento le idee non erano così chiare e diventata tutto più complicato. Allegri, avendo una grande squadra, gestiva ma dovevi essere tu a trovare la giocata. Si rompe tutto? Lo sgabello è una cagata, è colpa mia perché non volevo restare seduto e così mi potevo muovere, lo sgabello lo prendo io dentro la lounge e lì ho fatto la frittata".

Ma da dove nasce la famosa lite? Bonucci la spiega così: "La giornata prima col Palermo, Marchisio rientra dal crociato e al 60’ era morto, gli faccio: Claudio fatti cambiare. Lui non voleva, io faccio segno ad Allegri: cambia l’8 perché è morto. Dopo 5 minuti cambia Sturaro con Rincon e io gli faccio gesti e lui mi mandò a fanculo: “Pensa a fare il giocatore”, mi disse anche sei un coglione, una roba del genere, ci sono i filmati. A fine partita rientro, mi trovo Landucci che prova a fermarmi e io lo sbatto contro la porta e sono entrato di corsa nello spogliatoio. Ci siamo attaccati finchè non ci hanno diviso. Poi sono andato da lui a dirgli: non hai capito cosa volevo dire. Si è riscaldato di nuovo col veleno che aveva e mi hanno riportato fuori e lì è finita. Lui mi voleva fuori rosa, poi c'è stata la mediazione della dirigenza".

Da quel momento è nato il suo addio alla Juventus: "Ho saltato il Porto e poi ho ricominciato a giocare ma lì ormai qualcosa si era rotto. Nel tentativo di mediazione mi dicono che sono importante e il mister è in scadenza poi, prima della finale di Cardiff, rinnovano il contratto ad Allegri, che per carità era anche giusto. Poi esce che io ho fatto casino nello spogliatoio di Cardiff e chiamo il direttore e gli dico: “Sono un patrimonio della società, non credi sia il caso di smentire visto che non è successo nulla?” e lui mi dice: “Noi non dobbiamo dire niente”. Il Milan? Dopo Cafdiff si era rotto qualcosa e spuntano loro. Spostare gli equilibri? Non è una roba mia, io me la sono tenuta, ma era del mio addetto stampa. Voleva dire, aiutare il Milan a tornare vincente. Pentito di aver lasciato la Juve? L’anno prima la società mi disse: non ti vendiamo nemmeno per 100 milioni. Poi mi hanno venduto al Milan per 42 milioni e c’era dentro anche De Sciglio, mi hanno venduto per 30 milioni. Non è che volessero tenermi a tutti i costi".