Alla scoperta di Petar Sucic: la storia della Dinamo insegna, l'Inter va conquistata

Dalla Fiorentina al Como, passando per il Borussia Dortmund e non solo. Ma alla fine è l'Inter ad essersi aggiudicata la corsa per Petar Sucic, centrocampista croato classe 2003 tuttavia nato in Bosnia, ha rappresentato le giovanili di quest'ultima quando giocava al Mostar ma a gennaio 2022 è arrivato il grande momento. Il trasferimento in una big dell'HNL come la Dinamo Zagabria (dove si trova tuttora).

La storia racconta

Notoriamente fucina di talenti, da Mateo Kovacic a Luka Modric passando per Mario Mandzukic e Marcelo Brozovic, è bastato il solo collegamento per far balenare nella mente anche la sola ipotesi che possa racchiudere un pizzico di questi talenti del calcio croato. E con il cambio di rappresentanza, vestendo la maglia scaccorossa, ha già trovato minuti nell'attuale pausa nazionali (7' contro la Francia).

Il ruolo

Sucic è un giocatore dinamico e polivalente. Sa ricoprire più ruoli e svolgere svariati compiti, affini perlopiù al centrocampo. Di norma copre la casella di uno dei due centrocampisti a protezione della difesa, ma può essere impiegato anche da mezzala o, all'occorrenza, sulla trequarti. In Nazionale è stato talvolta schierato anche come esterno destro offensivo. Per nulla scontato.

Colpo ragionato

Degne di nota le sue prestazioni in Champions League con la Dinamo, ha ritrovato anche Fabio Cannavaro come allenatore prima del suo sbarco in Italia per assaggiare la Serie A. Anche se il primo palcoscenico che potrà calcare sarà il Mondiale per Club con l'Inter. Sulla carta non diventerà un chiodo fisso fin da subito, tenendo conto delle gerarchie e di Zielinski. Un po' di apprendistato e scaglioni di partite prima di buttarsi nella mischia della mediana nerazzurra. Ma il colpo è stato chiuso in prospettiva, con 15 milioni di euro, in perfetta linea Oaktree.