L’Inter torna a casa! Con un Palacios in più… e un nome per gennaio
Non è mai bello infierire e quindi non lo faremo. Anzi si, lo facciamo, ma solo un po’. Milan Skriniar è fuori dal progetto Psg, il suo allenatore lo sta trattando come un esubero qualunque, non lo convoca, gli preferisce anche me e te. E allora la chiudiamo in fretta, ché non c’è molto da aggiungere se non ricordare il vecchio mantra: se stai bene in un posto, restaci, soprattutto se il destino ti ha messo sul braccio una fascia da capitano bella come nessuna. Tanti saluti, caro vecchio Milan.
Chiudiamo il capitolo, anzi no, ci prendiamo ancora due righe per fare una cosa inedita qui a “L’Interista”: parlare di un non interista. E quindi di Paulo Dybala, uno che l’altro giorno ha “scelto”: ha scelto di dire no a 75 milioni in tre anni gentilmente offerti dai sauditi, ha scelto di tenersi stretta Roma perché a Roma si sente a casa, ha scelto di dar retta al cuore più che al portafoglio, ha scelto di incassare una cosa che sul lungo periodo non ha prezzo, la riconoscenza dei propri tifosi. Bravo Paulo Dybala, chissà che in futuro altri abbiano la stessa lucidità per capire che certe cose valgono più di una cascata di petrol-quattrini. Fine.
E veniamo a noi, a Inter-Lecce, alla prima a San Siro dell’Inter campione d’Italia. Oggi il Meazza sarà tutto esaurito - guarda un po’ - e finalmente potremo goderci ‘sti ragazzi. L’augurio è che col finire del mercato (ancora una settimana e si tira giù la serranda) si possa finalmente spostare l’attenzione solo e soltanto al campo, ovvero all’unica cosa che dovrebbe contare veramente. È in arrivo Tomas Palacios, pertica argentina di quasi due metri che - a Iddio del calcio piacendo - completerà la rosa dei nerazzurri. Qualcuno dice “è costato troppo” (6.5 milioni + bonus per arrivare a 11), ma chi gestisce l’ambaradan ha dimostrato negli ultimi anni di saper spendere con testa e sangue freddo il poco grano a disposizione. E, quindi, che tu sia benvenuto perticone.
Rispetto alla chiusura delle operazioni mercatare c’è chi storce il naso, chi dice “manca una punta, manca pure un esterno a destra”. Ed effettivamente sì, là davanti per caratteristiche sarebbe servito “un Sanchez”. Ma attenzione, con un Taremi in più il reparto è comunque più forte rispetto a un anno fa e (attenzione-bis) quest’anno, con la stagione “allungata”, è possibile che abbiano scelto di riservare al mercato di gennaio quell’attenzione che nelle stagioni precedenti è stata volontariamente omessa.
Tradotto: questi quattro mesi serviranno per capire se è realmente necessario puntellare la rosa degli stellati, magari provando ad acchiappare qualche antico giuocatore di origine calabrese dalla tecnica sopraffina e attualmente in fase di convalescenza (non è una notizia, è una speranza).
Per ora avanti con i signori che non più tardi di quattro mesi fa ci hanno regalato una gioia enorme, grande come San Siro. Bentornati a casa, campioni d’Italia.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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