Da anni non ricordavo una sosta così tranquilla. E che spettacolo l'Ital-Inter!
Quella che stiamo attraversando è forse la sosta per le Nazionali più serena in casa Inter che io ricordi. Finora e sottolineo finora, perché ogni volta che fai cronaca, soprattutto positiva, trovi sempre il medioevale che ‘si tocca’. Bene, io non ho tempo per toccarmi, devo scrivere e raccontare i fatti, non le paure irrazionali del popolino. E quindi ribadisco che, pur essendo ragionevole che ad ogni sosta si entri in un clima di allarme per il timore di infortuni, è un dato di fatto che siamo quasi in fondo senza troppi patemi. Mancano giusto Lautaro Martinez in Colombia-Argentina, Taremi in Emirati Arabi Uniti-Iran e Dumfries in Germania-Olanda e poi tutti a casa. Per tornare a pensare all’Inter e al tour de force che ci attende per il resto del mese di settembre tra Campionato e Champions League.
Ad altri, a dirla tutta, non è andata così bene, visto che il Milan ha perso per infortunio l’algerino Bennacer e la Juve trema ancora per l’argentino Nico Gonzalez. Ovviamente le idee più chiare per tutti si avranno al loro rientro in Italia. Ma, a quanto pare, l’Inter finora con gli infortuni l’ha scampata. Anzi chi era arrivato in Nazionale in condizioni non ottimali ha comunque giocato in senza grossi problemi i suoi spezzoni, Çalhanoğlu e Zieliński, su tutti. E che dire dei tre interisti convocati da Spalletti per la Nations League? Che sono stati tutti e tre bravissimi e che tutti e tre hanno fatto la differenza: Bastoni, Dimarco e Frattesi con Francia e Israele sono stati i migliori in campo. Frattesi con due reti e Dimarco con un gol al volo da sigla Tv e un assist ad arco talmente bello che Frattesi si è concesso persino il lusso di segnare di petto. Che poi a guardarlo meglio, nelle partite di Davide Frattesi c’è stato anche tanto altro, tra cui una traversa e un paio di occasioni clamorose. Insomma, ora l’Inter se lo ritrova pure cannoniere di razza.
Lascio ovviamente a quelli che sono ancora fermi agli anni ’90 e alle formazioni-filastrocca di 11 giocatori, il buffo dibattito su chi deve giocare tra lui e Barella: non si accorgono che dall’avvento delle 5 sostituzioni dopo la pandemia, oggi si cambia puntualmente mezza squadra di movimento durante ogni partita, per cui l’assioma per cui il titolare è chi comincia la partita sa ormai di muffa. Quanto a Federico Dimarco, al di là del gol stupendo, degli assist e di tutto il resto, è ormai un vero e proprio attaccante aggiunto nel cuore delle aree avversarie. Detto di Frattesi e Dimarco, non posso dimenticare Bastoni che là dietro è sempre più una sicurezza sia come braccetto di sinistra che come centrale. Questo doppio ruolo, che recita ormai con la medesima disinvoltura, se lo appuntino per bene coloro che continuano anche a Mercato abbondantemente chiuso a giocare con le figurine per la sostituzione prossima e ventura di Acerbi e de Vrij.
In realtà l’Inter in Alessandro Bastoni un bravissimo centrale ce l’ha già in casa, anzi due, perché ci sarebbe pure Pavard. Insomma, l’Italia s’è desta. E s’è desta grazie al blocco Inter: il primo a finire sotto processo, insieme a Spalletti, dopo il disastro all’ultimo Europeo. Insomma lo riscrivo per l’ennesima volta, finora è stata una sosta molto meno complicata del previsto e non rilevare per pura cronaca che è un periodo in cui le cose in casa Inter vanno benone è da blasfemi, oltre che da sciocchi. Adesso, tutti a casa, perché si comincia a fare sul serio e per un mese abbondante, fino alla prossima sosta a metà ottobre, non ci sarà nemmeno il tempo di tirare il fiato.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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