Senza Lewandowski è un Barça diverso: servono 40 tiri per un gol. E la difesa...

Ieri sera il Barcellona ha sconfitto 1-0 il Maiorca, volando momentaneamente a +7 sul Real Madrid, ma i blaugrana non hanno convinto del tutto nella prima senza Robert Lewandowski, che salterà sicuramente il match d'andata ed è in dubbio per il ritorno. Hansi Flick ha optato per sette cambi e per il turnover, tenendo in panchina Raphinha e cambiando volto all'attacco: Ansu Fati, Dani Olmo e Lamine Yamal alle spalle di Ferran Torres. Proprio l'ex Lipsia ha segnato l'unica rete, ma a differenza delle precedenti sfide (due 5-0 e un 5-1) la prestazione non ha convinto del tutto.

Al Barcellona sono infatti serviti quaranta tiri (13 in porta), 24 dei quali solo nel primo tempo, per riuscire a segnare l'unico gol della sfida. Dani Olmo ha segnato con la prima conclusione della ripresa, mentre nei minuti seguenti sono tornate le difficoltà realizzative: tiri a lato e fuori bersaglio, con Yamal che ha sbagliato a tu per tu col portiere, ma anche le grandi parate di Leo Roman. La caratteristica chiave del Barça resta il pressing forsennato orchestrato da Hansi Flick, una caratteristica del gioco alla tedesca, ma la manovra offensiva è stata diversa e rivedibile in alcune scelte.

Questo non deve rassicurare l'Inter, visto che il match precedeva il Clasico e i blaugrana hanno risparmiato sia gli uomini che le energie, ma i nerazzurri ne possono ricavare delle indicazioni positive. Senza Lewandowski è un Barça più verticale e meno votato al centravanti, mentre rimangono le consuete disattenzioni difensive: sia nei minuti iniziali che in quelli finali della ripresa il Barça ha rischiato di subire gol dalla settima della Liga, mentre nella ripresa il Maiorca non ha costruito nulla dall'ingresso di Raphinha in poi. Il messaggio è chiaro: se attaccati, i blaugrana possono andare in difficoltà. Uno scenario già vissuto col Bayern.