Maldini a Sky: "Dobbiamo essere consci del nostro livello, Inter superiore. All'andata avevamo paura"
Paolo Maldini, direttore sportivo del Milan, ha commentato il ko contro l'Inter e l'eliminazione dalla semifinale di Champions League: "Più vai avanti e più diventa bello, però dobbiamo essere consci del nostro livello. L'Inter ha meritato di andare in finale, malgrado il nostro percorso in Champions sia stato fantastico e inaspettato. Aver perso con l'Inter sembra quasi una cosa negativa, ma non siamo ancora pronti a competere su due fronti. E molti giocatori hanno perso molte energie e fanno fatica a giocare ogni tre giorni. Io dico sempre che i campioni riescono soprattutto a livello psicofisico a resettare e ripartire come se non avessero giocato. Quindi facciamo fatica".
Serve una rosa più lunga?
"È un discorso anche di tempo. Nella prima gara siamo entrati con tanta paura, si è visto chiaramente anche dalla fine del primo tempo. Son tutte esperienze. Io ricordo sempre da dove siamo partiti però e si pensa che ci sia la continuità del Milan di Berlusconi. Non è vero. C'è stato quel periodo molto duro, abbiamo fatto tanti tagli e sacrifici e dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto fin qui".
Livello dell'Inter nettamente superiore.
"Abbiamo dei giocatori che devono crescere. Avevamo dei '99 e 2000 in campo come Kalulu e Leao. Se ti appoggi a dei giocatori che non hanno esperienza è difficile. L'anno scorso abbiamo meritato di vincere il campionato contro questa Inter, ma devo dire che tra oggi e la Supercoppa l'Inter è stata più brava di noi".
Alla fine siete stati in pochi. È subentrata la stanchezza e la coperta corta? Qualcuno dei nuovi arrivati ha deluso?
"De Ketelare è uno dei giocatori che deve crescere. Sarebbe stato molto più facile andare su Dybala, ma non sarebbe stato giusto e condiviso con la società. Prendendo i ragazzi giovani si rischia, si rischia di fare fatica. È successo con Tonali al primo anno, succede ora con Charles al primo anno. Ma questa è la nostra idea di investire. Vogliamo investire sui giovani".
Molti in stagione sono andati oltre i 3000 minuti: i nuovi acquisti hanno bisogno di tempo o ci saranno bocciature?
"De Ketelaere è un esempio dei giocatori che devono crescere. Sarebbe stato meno oneroso e più facile andare su Dybala, ma non era in linea con il nostro progetto. Si rischia che facciano fatica, è stato così per Tonali come per Charles quest'anno. E' una strategia condivisa con la proprietà, essendo sempre consci che siamo il Milan e che abbiamo alle spalle una storia lunghissima".
Perché siete sempre in cima alle critiche?
"Ho grande rispetto per il lavoro della stampa, ma l'equilibrio lo devo trovare da solo. Le responsabilità, comunque, mi sono sempre piaciute".
Cosa ne pensi di Origi?
"Ha tutto per essere un grande calciatore, effettivamente fa fatica a determinare nella porta avversaria. E questo è un problema perché è un attaccante. Lo abbiamo preso a parametro zero e noi guardandolo in allenamento sappiamo quello che può fare. Ma non ci è riuscito a dare quello che ci aspettavamo, sebbene fosse un'alternativa di Giroud".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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