Skriniar giganteggia anche a Kiev. Un patrimonio da blindare per l'Inter
A Kiev l'Inter ha raccolto il secondo clean sheet della stagione. L'ha fatto soffrendo, specialmente nel secondo tempo, blindata dai suoi tre centrali di difesa. La colonna portante di questo fortino, ieri inespugnabile per gli ucraini, è stato Milan Skriniar: dominante nella contraerea, nei contrasti, nei duelli in velocità. Una prestazione maiuscola, che conferma il trend di questo inizio stagione: di questo Skriniar l'Inter non può in alcun modo fare a meno, specie in una fase transitoria di rodaggio come questa, inevitabile dopo l'avvicendamento Conte-Inzaghi.
La crescita di Milan è stata prorompente. E pensare che fu proprio lui, con Conte, a patire maggiormente il passaggio alla difesa a tre, tanto da chiudere l'immediato post-Covid da riserva di Godin, preferitogli anche nell'infausta finale di Europa League contro il Siviglia.
A pagare, in quel complicato snodo della sua carriera, è stata l'abnegazione dello slovacco, che ha lavorato sui difetti, smussandoli. Oggi Skriniar è uno straordinario interprete del ruolo di "braccetto", completo in ogni requisito per occupare quella casella in una difesa a tre: solidissimo nei contrasti, scaltro nei posizionamenti, e coraggioso nelle percussioni offensive quando la dinamica dell'azione lo richiede. Per l'Inter è un patrimonio da blindare: urge un rinnovo, magari senza temporeggiare troppo...
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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