Pavard: "Benji l'Interista è nato da una canzone, da piccolo ero attaccante e sceglievo l'Inter alla play"
Benjamin Pavard è ormai diventato ufficialmente Benji l'Interista. Nel nuovo episodio di New Brothers, format di Dazn su InterTv, l'ex Bayern ha raccontato com'è nato il soprannome: "Ne avevo parlato con degli amici. Adoro la musica italiana e stavo ascoltando quella canzone "Gigi l'amoroso". E mi sono sentito interista, era da tanto che volevo diventarlo. Sono molto contento di far parte del club, che ha dei tifosi meravigliosi. Spero di fare belle cose insieme".
Sul suo passato il difensore ha svelato: "Mia madre giocava a basket, io giocavo con lei ma con i piedi e così mi ha iscritto subito in una squadra di pallone insieme a mio papà che era il mio allenatore. Ho iniziato a 4-5 anni. Se non fossi diventato calciatore? Forse sarei diventato un barbiere. Non saprei davvero, ma mi sono sempre piaciuti i capelli. Ma non ci ho mai pensato. Altri sport? Adoro il tennis, guardo le partite. Il tuo primo ruolo in campo? Attaccante. Ero il numero 9 come Inzaghi".
Sugli idoli
"Sergio Ramos, anche se quando ero piccolo all'Inter giocavano Zanetti, Cambiasso, Samuel. Anche con Ronaldo, davvero erano una squadra fantastica. Da piccolo li guardavo o li sceglievo alla Play"
Soprannomi
"Benji, Ben, Pavardinho, ne ho molti ma quello usato di più è Benji"
Mondiale del 2018
"Nessuno pensava che avrei giocato un Mondiale, neanche io. E' successo tutto in fretta, all'inizio pensavo che non avrei giocato una partita, magari la terza se ci fossimo qualificati prima. E invece ho giocato titolare e segnato all'Argentina un gol fantastico e ho vinto la Coppa, il sogno da bambino"
Vita da spogliatoio
"Giochiamo a calcio per far vivere grandi emozioni ai tifosi e a tante persone, è vero che per la vita di gruppo è importante andare d'accordo e che ci sia una buona intesa tra la squadra. Con questa qualità si possono vincere i titoli e anche tante partite. Sono appena arrivato ma c'è già un'ottima energia all'Inter. Sono sicuro che faremo grandi cose insieme"
Nel calcio conta di più talento o determinazione?
"La determinazione, il talento a volte non basta a meno che tu non sia Messi. Sono una persona a cui piace lavorare, ho raggiunto i traguardi grazie al lavoro, me lo sono meritato ma non è ancora finita"
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