San Siro, il progetto di Inter e Milan per il nuovo stadio: cosa resta del Meazza?

Cosa resterà dello stadio Giuseppe Meazza nel progetto di Inter e Milan per il nuovo San Siro? Nei documenti depositati in Comune lo scorso 11 marzo, i due club di Milano hanno fatto anche il punto sulla rifunzionalizzazione, con conclusione dei lavori prevista per il 2034, scrive Calcio e Finanza. Di seguito l'elenco:
"Nel complesso, l’intervento mira alla rigenerazione urbana dell’intero quartiere, con la creazione dello stadio come nuovo catalizzatore urbano e sociale dell’area, che vuole diventare una destinazione 365 giorni l’anno. L’intervento si sviluppa in un masterplan sinergico, in cui si distinguono due comparti: il Comparto Stadio e il Comparto Plurivalente. Il primo comprende l’oggetto Stadio, il podio e una serie di spazi a servizio della grande struttura sportiva mentre il Comparto Plurivalente è caratterizzato da una serie di funzioni di carattere diverso, destinate sia ai tifosi che alla comunità locale".
All’interno del Comparto Plurivalente, oltre a hotel, uffici e comparto commerciale, è prevista la rifunzionalizzazione del Meazza. Una opzione che "prevede la rimozione selettiva del primo e del terzo anello dello stadio esistente, con l’obiettivo di preservare parte del secondo anello, strutturalmente indipendente dagli altri due".
"La presenza dell’iconico Stadio G. Meazza all’interno del lotto d’intervento comporta un approccio progettuale unico, non comune ad altre aree. L’obiettivo è attribuire allo stadio esistente una nuova funzione in continuità con il passato ed in armonia con il nuovo sviluppo dell’area".
"La parziale rifunzionalizzazione del G. Meazza prevede la totale rimozione della copertura, delle tribune del terzo anello e del primo anello, di parte delle tribune del secondo anello e di circa il 70% delle rampe che caratterizzano la facciata esistente. Il risultato sarà un manufatto che mantiene una forte iconicità, amplificata dalla sua rifunzionalizzazione".
"La fusione tra la vecchia facciata dello stadio e i nuovi volumi darà vita a un edificio molto interessante, in grado di elevare elementi funzionali, come le rampe e le strutture a “giraffa” e “elefante”, a elementi architettonici di grande pregio che impreziosiscono l’intero intervento".
"Un altro aspetto molto importante è la volontà di mettere in relazione gli elementi di maggiore rilevanza storica, ovvero la porzione dell’ex G. Meazza con la parte vincolata dell’ex Trotto, situata nel lotto subito a est di via Dei Piccolomini. Questa sinergia genererà nuovi spazi di relazione per la comunità e sarà percepita come la nuova porta d’ingresso all’area".
"Le nuove volumetrie si estenderanno principalmente lungo via dei Piccolomini, offrendo maggiore respiro al nuovo parco urbano. Questo sviluppo urbanistico non solo migliorerà l’estetica della zona, ma contribuirà anche a creare un ambiente più accogliente e vivibile per i residenti e i visitatori. Dal punto di vista architettonico, sarà fondamentale la geometria delle linee della facciata, che verrà riproposta per definire le nuove volumetrie. La coerenza stilistica tra il vecchio e il nuovo sarà un elemento chiave per garantire un’armonia visiva e funzionale".
"Questo nuovo edificio metterà in forte sinergia la tradizione della facciata dello stadio G. Meazza con l’innovazione delle nuove volumetrie, donando al quartiere nuove funzioni e vitalità. Le nuove strutture ospiteranno spazi multifunzionali, aree verdi e servizi moderni, creando un punto di incontro per la comunità e promuovendo un senso di appartenenza e identità. L’integrazione tra passato e futuro sarà evidente in ogni dettaglio, rendendo questo progetto un esempio di eccellenza nel campo dell’architettura e dell’urbanistica", concludono i club.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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