L'ex preparatore della Turchia: "Nel 2017 io e Lucescu ripartimmo da lui"

L'ex preparatore della Turchia: "Nel 2017 io e Lucescu ripartimmo da lui"TUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 16:31News
di Daniele Najjar

Carlo Nicolini è uno che di talenti se ne intendi: dal 2004 al 2016 e poi dal 2020 al 2024 ha lavorato allo Shakhtar Donetsk, in Ucraina ha iniziato come preparatore atletico per poi divenire direttore sportivo al fianco di Dario Srna fino a pochi mesi fa ed in passato ha ricoperto diversi ruoli fra Nazionale turca, Galatasaray, Besiktas e Zenit di San Pietroburgo.

Un curriculum che parla da sé dunque per Nicolini, che attualmente sta valutando le proposte che gli sono giunte sulla scrivania prima di ripartire. E proprio nella Nazionale turca, Nicolini si trovò fra le mani Hakan Calhanoglu nel lontano 2017, quando era chhiamato, insieme a Lucescu, a far ripartire una squadra da rinnovare. Ecco alcune delle sue parole, dalla lotta Scudetto in A al centrocampista dell'Inter.

Intanto l'attenzione verso il campo rimane prioritaria, a partire dal campionato Italiano: "L'Inter è la più forte" - esordisce lui sulla lotta Scudetto in Serie A - ", ha la rosa più completa, ha una certa consapevolezza della propria forza vista l'età della squadra e perché ha inserito elementi validi. L'Atalanta perché gioca un calcio bello, propositivo, aggressivo ed una rosa fortissima. Oltretutto è spinta un po' da tutti quelli che non tifano le altre due squadre. Il Napoli perché non avendo le coppe ed avendo un motivatore come Conte se la gioca".

Juventus e Milan possono rientrare nel discorso?

"Pensavo e speravo che Juventus e Milan fossero un pochino più attaccate al treno-scudetto, che fossero un pochino più competitive. Invece hanno evidenziato grossi problemi, diversi tra di loro, che fanno sì che abbiano entrambe un po' di ritardo. Quindi le tre citate prima sono le candidate per lo Scudetto".

Lei ha avuto Calhanoglu nella Nazionale della Turchia. Si sarebbe immaginato che sarebbe esploso davanti alla difesa, toccando i livelli di oggi?

"Sicuramente. Lui nasce come 10, noi nel 2017 eravamo stati chiamati per ringiovanire la rosa della Turchia, che era forte ma che aveva bisogno di rinnovamento. Subito avevamo evidenziato in Calhanoglu uno dei punti di riferimenti della squadra. All'epoca giocava più avanti, ma anche avevamo capito che poteva fare benissimo pure come regista, tanto che in qualche occasione lo avevamo provato lì. Avendolo visto nel quotidiano nei vari ritiri avevo capito che fosse un giocatore importante, con qualità tecniche e fisiche da giocatore moderno. Mi aspettavo che esplodesse".

Sul mercato di gennaio?

"Mi aspetto qualcosa da tutte che per un motivo o per l'altro hanno bisogno di qualche ritocco. Forse solo l'Inter mi sembra già a posto così e può fare a meno di andare sul mercato. L'Atalanta per essere ancora più competitiva, il Napoli ha bisogno di un difensore almeno, Milan e Juve devono fare anche qualche inserimento importante secondo me, non soltanto ritoccando".