Guardiola ricorda Mourinho: "Capisco quello che disse nel 2018, se fosse arrivato secondo..."

Un brutto ko nell'ultima uscita in Champions League e la qualificazione anche solo ai playoff della competizione che rischia di essere compromessa del tutto per via della classifica attuale. Parliamo ovviamente del Manchester City, rimontato da 0-2 a 4-2 dal PSG al Parco dei Principi e che oggi è atteso al ritorno in campo in Premier League nel big match contro il Chelsea. 

Pep Guardiola, tecnico dei citizens, ha dichiarato come gli avversari ora sfidino i quattro volte di fila campioni d'Inghilterra: "Prima restavano dietro ad aspettarci. Ora tutti vengono all'Etihad Stadium, non importa come finisce, uomo contro uomo, non hanno più paura".

Durante la conferenza stampa, ad ogni modo, lo spagnolo ha voluto utilizzare il ricordo di José Mourinho che nel 2018 si ritrovò in una situazione similare in termini di classifica con il Manchester United quanto alla qualificazione in Champions League, vista la corsa al titolo problematica con un Liverpool così feroce: "Ricordo che José ha detto molte volte che in quell'anno arrivare secondo sarebbe stato un successo. Lo capisco perfettamente. Ci sono stagioni in cui ci sono molte difficoltà e penso che la società, il ds, il ceo e i giocatori lo sappiano".

Quanto all'influenza generata da Pep in Inghilterra, un esempio lampante ha fatto aprire gli occhi dal suo arrivo a Manchester: "Quando sono arrivato al City tutti dicevano che i portieri dovevano fare lanci lunghi e la palla doveva essere gestita dai calciatori. Ora tutti i portieri sono difensori centrali e tutti i centrocampisti aiutano i difensori centrali e ora si fa fatica a conquistare palla".