Euro 2032, l’Italia accelera sul dossier stadi: cinque impianti da selezionare entro il 2026

L’Italia, insieme alla Turchia, dovrà comunicare alla UEFA entro il 2026 i cinque stadi che ospiteranno gli Europei 2032. Il tema delle infrastrutture sportive resta un nodo cruciale, con progetti bloccati da anni a causa della burocrazia. Per evitare di perdere la co-organizzazione del torneo, il governo sta lavorando a un piano di semplificazione che favorisca la modernizzazione degli impianti.
Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha annunciato che il primo provvedimento riguarderà proprio gli stadi, con la creazione di una cabina di regia tra enti locali, sport e infrastrutture. Il piano prevede la nomina di un commissario governativo con poteri straordinari e un sistema di concessioni per agevolare la privatizzazione degli impianti. Inoltre, sarà istituito un fondo da 300 milioni di euro, con prestiti a tassi agevolati per finanziare i lavori, destinati soprattutto ai piccoli impianti.
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina, riconfermato alla guida della Federazione, ha avviato le valutazioni sugli impianti candidabili. Tra i nomi certi c’è l’Olimpico di Roma, nonostante l’intenzione di Roma e Lazio di trasferirsi in nuovi stadi. Segue l’Allianz Stadium di Torino, il più moderno d’Italia, ma con una capienza ridotta per le finali. A Milano resta da capire il destino di San Siro, in bilico tra demolizione e nuova costruzione.
Gli ultimi posti se li contendono Firenze, Cagliari e Bologna, con il Franchi già in ristrutturazione. Udine potrebbe essere una riserva, ma servirebbe una deroga UEFA per la capienza. Esclusa invece Napoli, per il mancato accordo sul restyling del Maradona.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2025 linterista.it - Tutti i diritti riservati