Il Tar ha deciso: S.Siro non si può abbattere, cosa faranno Inter e Milan? Sala preme per il restyling

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mercoledì 8 maggio 2024, 00:45I fatti del giorno
di Bruno Cadelli

Nuovo capitolo di storia per lo stadio Giuseppe Meazza di Milano. ll ricorso presentato dal Comune di Milano al Tar contro il parere della sovrintendenza di porre un vincolo sul secondo anello dello stadio di San Siro a partire dal 2025, quando compirà 70 anni, "è inammissibile". Questo quanto scritto e comunicato oggi dal Tar della Lombardia per fissare un paletto fondamentale: S.Siro non potrà essere modificato, tanto meno abbattuto. Ma allora quale sarà il suo destino? Inter e Milan giocheranno ancora in uno degli stadi più importanti della storia del calcio? La partita è tutt'altro che finita

Analizziamo ancora le motivazioni della sentenza. Come scrive Sport Mediaset, nonostante le insistenti richieste di Milan e Inter per "rivedere" i pareri sullo stadio espressi dagli enti per la tutela dei beni culturali che "limitano notevolmente le possibilità di interventi edilizi sullo stadio, con conseguenti pesanti ricadute economiche in termini di spese di gestione e di conservazione forzata del bene", l'amministrazione meneghina non ha potuto far nulla ricevendo l'ennesimo stop. Come ricorda ancora Sport Mediaset, il contenzioso è nato la scorsa estate. Il 26 e 27 luglio 2023 la Soprintendenza e Commissione Regionale per il Patrimonio della Lombardia, su richiesta del Comune di Milano, fomulano un parere preliminare sull'esistenza "dell'interesse culturale per il secondo anello dello Stadio di San Siro" e sulla dichiarazione della Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Lombardia che definisce la tribuna ovest dello Stadio come un "archivio esposto". Non si tratta ancora di vincoli, ma solo un'anticipazione di quello che potrebbe accadere a partire dal 2025 quando il secondo anello 'festeggerà'' i suoi 70 anni, impedendo la demolizione completa dello stadio come da iniziale progetto delle squadre.

Oggi a margine di un evento all'aeroporto di Linate ha commenato la vicenda il sindaco di Milano Giuseppe Sala: "La sentenza di oggi è un passo in più per dire che San Siro non è abbattibile ed è la prova che la nostra via di provare a rigenerare lo stadio è l'unica possibile. Ci sono due alternative: o riusciamo a convincere le squadre a rigenerare San Siro, ed è una vittoria per la città, oppure se ciò non avverrà, San Siro rischia di trasformarsi in qualcosa che perde un po' del suo ruolo. Quindi non sarebbe bello per nessuno".

Cosa faranno le due società? Se dalle parti rossonere non arrivano partticolari novità recentemente l'Inter ha rinnovato l'opzione esclusiva fino al 31 gennaio 2025 sui terreni di proprietà della famiglia Cabassi a Rozzano-Assago che scadeva proprio il 30 aprile. Questa la nota ufficiale rilanciata nelle scorse settimane: "Facendo seguito a quanto comunicato in data 28 luglio 2023, Bastogi S.p.A. e Brioschi Sviluppo Immobiliare S.p.A. comunicano che in data odierna Infrafin s.r.l. (società interamente posseduta da Camabo s.r.l., il cui capitale è detenuto da Bastogi per il 51% e da Brioschi per il restante 49%) ha concesso a F.C. Internazionale Milano S.p.A. un nuovo diritto di esclusiva fino al 31 gennaio 2025, finalizzato a verificare la possibilità di realizzare uno stadio con funzioni accessorie all’interno dell’area di proprietà di Infrafin in Comune di Rozzano". In attesa che We Build entro giugno presenti il progetto per la ristrutturazione di San Siro il club di Viale della Liberazione si è già cautelato. L'unica certezza è che la pagina del nuovo stadio è ancora tutta da scrivere.