Roma, Giacomazzi: "Il nostro obiettivo sarà tornare in Champions"

Guillermo Giacomazzi, vice allenatore di Daniele De Rossi alla Roma, è stato ospite dei microfoni di Radio TV Serie A: "Con De Rossi ci siamo conosciuti a un pranzo a Roma tramite amici comuni quattro o cinque anni fa. Era tornato da poco da Buenos Aires. Abbiamo avuto subito feeling: stesso carattere, stesso modo di vedere il calcio e il modo di essere. Abbiamo lavorato insieme alla SPAL e ora eccoci qua, nella sua Roma. Lui ha un qualcosa di speciale che lo lega e lo legherà sempre alla Roma e alla città. Te lo fa capire da subito. Lavoriamo molto, non ci rendiamo conto del tempo che passa e spesso guardiamo l'orologio e ci rendiamo conto di essere arrivati a sera. Questo accade quando si fa quello che si ama, il tempo vola e il lavoro non pesa. Credo che Daniele abbia un dono: la comunicazione. È sempre funzionale. Quello che sta facendo con i media non è niente di diverso da quello che fa lui nella vita, è trasparente e limpido. Lui è un top sotto ogni aspetto, il punto di vista comunicativo è uno dei tanti aspetti positivi che ha, ma non è l'unico. È molto forte nella comunicazione con tutti: calciatori, staff, e media".
La Roma in Champions. "Il nostro obiettivo è sempre quello di migliorarci: come gruppo e nei risultati. Vogliamo riuscire a rimanere al livello raggiunto da diversi anni. Tornare in Champions è sicuramente un obiettivo. I Friedkin li vediamo spesso, anche se è Daniele ad avere un filo diretto con la presidenza e la società della sua totalità. Avere questo rapporto ti da serenità nel lavoro quotidiano. Lavoriamo a Trigoria che è un centro all'avanguardia e anche questo è fondamentale per una buona riuscita del lavoro".
Lo spogliatoio. "I sudamericani creano gruppo, ma sono in grado di includere tutti: uruguaiani, argentini. Bevono Mate e mi fa sorridere perché è tipico della cultura sudamericana, è una tradizione. Cerco di non fare differenze con nessuno, nonostante io abbia anche avuto modo di giocare con o contro alcuni di loro, questo sicuramente aiuta e ti permette di essere più diretto, però c'è un limite tra allenatore e calciatore e va rispettato, sulla base di questo ci si può avvicinare di più o di meno ad un giocatore, tenendo sempre a mente questo; bisogna avere più attenzioni ed essere più sinceri con chi ha avuto meno minuti, tenendo sempre alto lo spirito anche a questi ragazzi".
La Serie A. "Sono contento per la salvezza del Lecce. Sono particolarmente legato a quella piazza perché è stata la prima squadra con cui mi sono approcciato alla Serie A da calciatore, sarò sempre grato a tutti lì, mi hanno davvero trattato come un figlio e penso di aver ricambiato il sentimento facendo tutto quello che potevo fare e impegnandomi sempre al massimo. Penso che la Serie A possa tornare a incantare tutti i tifosi del mondo cercando di essere ancora il campionato più attrattivo; oggi è ritenuta la Premier il campionato più suggestivo, ma penso che la Serie A possa fare meglio".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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