Il Camp Nou nel destino di Lautaro: il Toro vuole rompere il digiuno (e sa come si fa)
Una notte nell'arena del Camp Nou per risvegliare l'orgoglio del Toro. Il momento di Lautaro è dicotomico: da un lato c'è la presenza ingombrante del digiuno che dura da otto partite, dall'altro l'enorme generosità con la quale ha riempito anche le sue prestazioni meno brillanti. La gara d'andata con il Barcellona ne è un calzante esempio: l'argentino ha faticato a pungere, ma ha lasciato il campo stremato, dopo aver svolto un lavoro fisicamente logorante, e tatticamente molto prezioso per l'1-0 ottenuto dai nerazzurri.
Una chance per splendere, aspettando Lukaku
Che le migliori qualità dell'ex Racing si sprigionino quando al suo fianco c'è Lukaku è pleonastico: l'intesa tra i due, affinata nel biennio contiano, è l'appiglio più solido al quale aggrapparsi per risalire la china in campionato nei prossimi mesi. In attesa che il belga torni pienamente arruolabile (a Barcellona sarà al massimo in panchina), Lautaro ha un'ultima occasione per splendere... di luce propria. Il gol in Champions a San Siro manca da tre anni, ma paradossalmente il Toro ha regalato più colpi lontano da Milano in queste edizioni. L'ultimo, meraviglioso, ad Anfield: una gemma ininfluente, ma che dimostra come il classe '97 sia in grado di graffiare in questi grandi appuntamenti.
Il Barcellona nel destino e quel precedente nel 2019
In un modo o nell'altro, la traiettoria di Lautaro ha vissuto diversi incroci con i blaugrana. Di variegata natura: i catalani l'hanno a lungo corteggiato in passato, senza però trovare il giusto incastro con il suo entourage (e soprattutto con il club nerazzurro) per imbastire concretamente un'operazione che lo potesse portare al Camp Nou. E proprio al Camp Nou l'argentino ha già timbrato, nel 2019, in un match interpretato con coraggio dalla prima Inter di Conte, rimontata dalla doppietta di Suarez nella ripresa dopo un primo tempo che fece strabuzzare gli occhi a molti. La storia, a volte, si ripete: chissà che l'argentino non possa rompere il digiuno in uno stadio che, per le ragioni di cui sopra, è nel suo destino.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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