Non chiamatemi Lautaro: l'appello di Castro e un paragone che rischia di pesare

Fra i profili osservati dall'Inter per la prossima estate c'è quello di Santiago Castro, attaccante in forza al Bologna che in questa stagione ha iniziato a far vedere i propri margini di crescita. Gli 8 gol e 5 assist collezionati fin qui non sono ancora un bottino convincente per poterlo definire pronto per una big, ma la dirigenza nerazzurra ne osserva la crescita e studia il potenziale.
C'è una costante legata al numero 9 argentino però, una sorta di rischio che si porta dietro: quello del paragone con Lautaro Martinez. All'inizio della sua avventura italiana, molto ingenuamente Castro raccontava spesso il fatto che il capitano nerazzurro fosse il suo idolo e che il paragone lo onorava.
In una intervista rilasciata negli scorsi giorni a SportWeek però ha confidato: "Quante volte mi sono sentito paragonare a Lautaro? Molte. Se mi piace? Prima mi piaceva perché è un idolo per me. Poi però penso di essere me stesso, non Lautaro o come mi sono sentito dire, Tevez" - spiega l'attaccante. Insomma, il bomber della squadra di Vincenzo Italiano rivendica uno spazio che sia solo suo e non costantemente in paragone con altri.
"Sono Santiago e voglio essere Santiago sempre. Che gioca al 100% ogni partita, che può giocare male, ma che è pronto a dare tutto per la squadra". Un appello ai suoi tifosi, ma anche ai media ed ai tifosi futuri: perché poi il rischio è quello che le prospettive di un'ottima carriera possano essere affossate dalla percezione che non stia rendendo come il Toro, come successo a tanti giocatori prima di lui paragonati ai migliori interpreti dei rispettivi ruoli. Perché di Lautaro ce n'è uno.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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