Bisseck: "Sono un difensore moderno, amo fare gol. Ma una scivolata in area è meglio"
Nell'ultima puntata di New Brothers, format di InterTv in onda su Dazn, è stato intervistato anche Yann-Aurel Bisseck: Non ricordo quando ho cominciato a giocare a calcio, ma i miei genitori dicono che avevo 3-4 anni. La mia passione è rimasta intatta col tempo. Nel 2006 si sono giocati i Mondiali in Germania, il Paese dove sono cresciuto, e ho visto un paio di partite a Colonia: fu un qualcosa di straordinario per un bambino come me all'epoca. E' iniziato tutto lì"
Il primo ruolo
"Attaccante, come quasi tutti i bambini. Col passare del tempo sono diventato sempre più alto e gli allenatori hanno iniziato a spostarmi in difesa".
Individuare i punti deboli dell'avversario
"Di solito prima della partita, lo staff tecnico e i match analyst cercano di spiegarmi i punti deboli degli avversari. In campo, invece, i giocatori seguono l'istinto, alla fine conta chi ha la meglio in quel preciso momento".
Una caratteristica importante
"Penso che dipenda dalla posizione in campo e da quello che ti chiede l'allenatore".
Che difensore si sente
Un difensore moderno, mi piace avere la palla tra i piedi e giocarla. Mi piace andare in avanti e segnare, ma anche difendere. A volte un bell'intervento in scivolata in area è meglio che segnare un gol".
Sulla vita di spogliatoio
"Alle volte non sai se piace agli altri, ma qui all'Inter mi sono subito sentito a casa. Tutti mi hanno accolto bene ed è stato facile ambientarmi".
Conta più il talento o la determinazione nel calcio?
"Probabilmente la seconda, perché conosco molti ragazzi di talento che non ce l'hanno fatta. Serve il giusto mix, ma il duro lavoro è importante".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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