ESCLUSIVA - Lazio-Inter, Ledesma: "Inzaghi sarà ben accolto. Sarri? Troppa negatività"

ESCLUSIVA - Lazio-Inter, Ledesma: "Inzaghi sarà ben accolto. Sarri? Troppa negatività"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 13 ottobre 2021, 15:37Esclusive
di Daniele Najjar

Si avvicina il ritorno in campo per l'Inter: sabato alle 18 ci sarà l'importante sfida contro la Lazio, allo Stadio Olimpico. Simone Inzaghi, in attesa di scoprire come sarà accolto dai suoi vecchi tifosi, dovrà fare le proprie scelte di formazione anche considerando i viaggi intercontinentali cui sono stati sottoposti alcuni dei propri giocatori (i Sudamericani torneranno solamente a ridosso del match), oltre al fatto che già martedì i nerazzurri sono attesi all'importante gara di Champions League contro lo Sheriff Tiraspol.

La redazione de L'Interista ha contattato in esclusiva l'ex capitano biancoceleste Cristian Ledesma, per parlare con lui della prossima avversaria di Lautaro e compagni.

Cristian, come sta andando la tua avventura nel Calcio a 8?

"Mi diverto, ora è iniziata la nuova stagione qui con la Lazio, mi permette di continuare a fare quello che mi piace di più. Sono in attesa di trovare una nuova opportunità come allenatore, visto che da poco ho ottenuto il patentino Uefa A, magari quindi qualche settore giovanile. Ho cominciato dall'As Luiss mi diverto con la scuola calcio, vediamo cosa potrà arrivare".

Il tuo sogno è quello di tornare in Serie A da allenatore, magari proprio alla Lazio, un giorno?

"Ora come ora non penso ai sogni, adesso voglio formarmi come allenatore. L'anno scorso sono stato in Eccellenza, il prossimo step dunque sarebbe per me allenare i professionisti e piano piano farmi strada facendo la gavetta, un passo alla volta".

Venendo alla Serie A, che impatto sta avendo Sarri nella tua Lazio?

"L'impatto è buono, anche se ora c'è un po' di pessimismo e negatività nell'ambiente. Uno arriva dopo 5 anni trascorsi in un certo modo, portando idee nuove: ci vuole tempo. Soprattutto con il tipo di gioco che vuole portare Sarri. Resto dunque positivo perché è un allenatore importante, che ha vinto in Europa e con la Juventus, cosa da non dare mai per scontata: la prova è nei risultati dei bianconeri nella scorsa stagione. Sarri è un allenatore importante. Non che Inzaghi non lo sia stato, ma è diverso".

Lotito gli darà il tempo necessario per portare avanti il suo progetto?

"Secondo me sì, aggiungo che lo spero, da tifoso. E' iniziato tutto da poco tempo, con la Lazio che ha raccolto risultati sia positivi che negativi. A mio avviso c'è un po' di pessimismo di troppo nell'ambiente. Ma sono sicuro che tutto l'ambiente aspetterà: tante volte aspettare, pazientare e lasciar lavorare porta molti più risultati, alla lunga".

Come verrà accolto Inzaghi sabato, all'Olimpico?

"Penso bene. Lui ha fatto bene in biancoceleste, aveva un ottimo rapporto sia con società che con la tifoseria. Ha avuto una opportunità importante dopo 5 anni qui, gli è stata data in mano la squadra che ha vinto campionato. Per la sua crescita è stato uno step importante, anche se pure la Lazio ovviamente è un grande club, ma è una scelta da accettare. Una scelta che non si può non condividere sotto tanti punti di vista".

Che ricordo hai di lui? Ti aspettavi questo suo percorso come allenatore?

"Ho giocato poco con lui, tornava da un infortunio, mi sarebbe piaciuto passare più tempo vista l'importanza che ha avuto per questo club. Devo dire che non mi sarei aspettato questo percorso come allenatore, non è uno di quelli che lo vedevi e pensavi "questo farà l'allenatore". Invece ha fatto la trafila partendo dal settore giovanile ed arrivando ad allenare la prima squadra, raccogliendo con merito grandi risultati"

Che sfida sarà Lazio-Inter?

"Una bella sfida, combattuta sicuramente e giocata a viso aperto. Al di là di chi giocherà, sono due squadre che possono far divertire tutto l'anno i propri spettatori, per il loro modo di intendere il calcio. Il risultato comunque non è cruciale, anche se un risultato positivo può darti tanto a livello di autostima. L'Inter è una squadra forte che punta allo scudetto e dunque proverà a vincere come sempre, ma la Lazio la affronterà senza timore".

Sei stato allenato da Pioli in biancoceleste: che ne pensi del suo percorso al Milan, può ambire allo Scudetto quest'anno?

"Me lo ricordo come un allenatore preparatissimo. Non sai mai cosa aspettarti da lui. Poi sai, nel percorso di un allenatore è difficile fare previsioni, anche in vista dello scudetto, perché è un mestiere difficile ed imprevedibile. Però il Milan è una squadra costruita bene. Ed è stata data importanza alla storia di questa società anche a costo di perdere soldi e giocatori importanti. La linea dei rossoneri è chiara anche da fuori: il club è più importante dei nomi, mi piace".

Nel 2010 hai assaggiato la Nazionale azzurra con Prandelli. Ti sarebbe piaciuto giocare in quella attuale di Mancini, visto anche il tipo di gioco ed i nomi che ci sono a centrocampo?

"Assolutamente sì! Mi sarebbe piaciuto giocare di più innanzitutto (ride, n.d.r.), non ebbi molto spazio. Questa nazionale comunque punta molto sul gioco della palla, sul possesso e chiaramente mi sarebbe piaciuto affiancare i centrocampisti che oggi sono in Nazionale, da Jorginho, a Barella, Verratti e tutti gli altri".

A proposito di Jorginho: ha possibilità di vincere il Pallone d'Oro?

"Possibilità sì, anche se a mio parere personale Messi parte forse avanti. Non è che lui non lo meriti, ma Leo ha fatto comunque cose straordinarie, pur se non nella sua miglior stagione. Giocatori come lui e Cristiano Ronaldo male che vada fanno 30 gol a stagione. Poi bisogna capire di scelta per la vittoria, che non si sono mai capiti. Ma vedo più avanti giocatori che giocano in attacco, come sempre".