ESCLUSIVA - Lautaro, lo scopritore: "Inutile provocarlo: motivazioni extra per lui"

ESCLUSIVA - Lautaro, lo scopritore: "Inutile provocarlo: motivazioni extra per lui"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 12 dicembre 2022, 09:04Esclusive
di Daniele Najjar

Due gol annullati all'esordio in un Mondiale: Lautaro Martinez ha cominciato così la sua avventura in Qatar. Ed il Toro non sembra avere mezze misure, fra quando mostra al mondo le sue enormi qualità ed i momenti in cui, come in questo caso, soffre la mancanza del gol. Ma la ricerca del riscatto lo ha portato, come lui stesso ha raccontato, a chiedere a Scaloni di poter tirare il quinto ed ultimo rigore della Seleccion nei Quarti di Finale contro l'Olanda, anche se non sarebbe toccato a lui. Gol liberatorio a dir poco.

Per parlare della ritrovata serenità del numero 22 dell'Albiceleste, la redazione de L'Interista ha contattato in esclusiva Fabio Radaelli, che lo scoprì dal Liniers per portarlo a fare il salto al Racing, nel 2014.

In un momento di grande difficoltà, Lautaro ha chiesto di tirare il quinto rigore di un quarto di finale Mondiale.

"Lautaro ha dimostrato il suo livello nel momento in cui ha calciato il rigore contro l'Olanda. Tutti hanno potuto vedere il carattere che lo contraddistingue come giocatore. E l'esecuzione che ne è seguita resterà nella storia, per la tensione del momento ed il traguardo raggiunto".

Le provocazioni subite prima del tiro, nonostante la pressione fosse già grande, non lo hanno fermato.

"Conoscendolo, credo che fosse una motivazione extra. Ha una mentalità forte, che lo fa uscire serenamente da molte situazioni avverse".

Crede che sarà titolare contro la Croazia?

"È una decisione che spetta al corpo tecnico, sono loro che vedono quotidianamente i giocatori e sanno quello che è meglio per la squadra. Ma sono sicuro, come ha detto Scaloni, che Lautaro sia molto importante per il gruppo. È il secondo goleador della squadra nell'era Scaloni, dietro solo a Messi".

Conosci il carattere che ha e che lo porta a voler fare gol tutte le partite. Questo a volte è ancora un limite per la pressione che si mette addosso?

"Il suo modo di essere lo ha portato ad essere uno dei migliori centravanti del mondo ed il numero 9 della Selección Argentina. I giocatori al suo posto, quando passano 2 o 3 partite senza fare gol logicamente subiscono un po' di ansia e pressione. Ma è solo questione di tempo e pazienza".

Dai campetti del Liniers alla semifinale di un Mondiale. Cosa ricordi dei sogni che aveva quel ragazzo?

"Dal primo contatto che ho avuto con lui, mi dimostrò che si avrebbe raggiunto tutto quello che si sarebbe preposto. Prima trovare la giusta squadra dove crescere, poi diventarne titolare, e far tanti gol, poi debuttare in Primera Division. Raggiunse tutto in poco tempo. Non mi stupisco che abbia fatto lo stesso percorso con la Seleccion e che oggi si giochi un Mondiale".