ESCLUSIVA - Lautaro, l'ex dirigente: "E' una fuoriserie, sarà un top. Lo vedo a lungo all'Inter"
Lautaro Martinez ci sarà: il Toro è risultato negativo all'ultimo tampone effettuato e dunque potrà prendere parte alla sfida cui è attesa la squadra di Inzaghi domenica, a Torino contro la Juventus.
Un'ultima spiaggia quella che attende i nerazzurri, che davvero ora non possono più sbagliare. Ed un'occasione anche per l'attaccante argentino, per dimostrare di aver messo definitivamente alle spalle il periodo nero di inizio 2022 e di poter decidere nel momento decisivo, come già aveva provato a fare in Champions League contro il Liverpool, con il gol della speranza, poi svanita, per la Beneamata.
La redazione de L'Interista ha parlato dell'attaccante di Bahia Blanca con José Maria Bilbao, una istituzione a livello dirigenziale per il Liniers, ovvero il club dove Lautaro Martinez ha mosso i primi passi a livello sportivo.
Che rapporto ha con Lautaro e la sua famiglia?
"Conosco molto bene la sua famiglia, da sempre. A partire da suo padre, i suoi 2 fratelli, con il più piccolo che gioca a basket e l'altro a calcio come lui. Ho un grande rapporto con tutti loro, perché sono una famiglia con una grande cultura del lavoro e legati a doppio filo a Bahia Blanca ed al Liniers. Nel caso di Lautaro, si vedeva subito che eravamo di fronte ad un giocatore differente, con un talento sopra la media".
In che cosa la colpiva?
"Quando aveva una mezza occasione, la metteva dentro, ma non si tirava mai indietro dal combattere, non aveva paura di lottare su ogni pallone con umiltà. Ma anche la scuola non l'ha mai trascurata, era un ragazzo studioso e rispettoso. Tutta la sua famiglia condivide questi valori, sono brave persone".
Dopo il primo anno di adattamento, ci ha messo relativamente poco ad imporsi come giocatore importante, nell'Inter ed in Italia.
"Ne ho parlato l'altro giorno con un mio amico. Ovviamente guardo tutte le partite nelle quali gioca e gli scrivo un messaggio al 90'. Lo osservo e leggo cosa dicono poi di lui. Devi pensare che per me, che sono stato per molto tempo suo dirigente e l'ho visto crescere, vederlo giocare ed imporsi in un club come l'Inter è un qualcosa di eccezionale. A volte lo realizzo, a volte meno. E gioca bene, è importante per il suo club, lavora e fa gol per la squadra".
Oggi il Toro è considerato un attaccante di livello internazionale. Ma dove credi debba ancora migliorare, visto anche il suo andamento altalenante in questa stagione?
"Non sono un allenatore, ma in questi 40 anni di lavoro nei settori giovanili ho visto molte partite. Lautaro ha grandi colpi, ma soprattutto è sempre molto concentrato in quello che va a fare. Certo, non è chiaro ad oggi se sia più un numero "10" o un numero "9". Quello che vedo è che ha fatto sempre bene con la Nazionale argentina, ha fatto bene all'Inter con Lukaku, e questa è forse una delle sue migliori caratteristiche, ovvero il fatto di sapersi adattare al compagno".
E la coppia con Dzeko le piace?
"Credo che lui come tutta la squadra forse in questo periodo non sta giocando bene come aveva iniziato. Ma il calcio è così, ci possono essere alti e bassi. Fino a dicembre avevano iniziato con lo stesso spirito della scorsa stagione, con l'obiettivo di ripetere la vittoria del campionato. Ora non li vedo rendere allo stesso livello. Si è perso qualcosa a livello di gioco di squadra, io credo".
Ma secondo lei può arrivare, un giorno, al livello dei più grandi attaccanti del mondo e garantire ogni stagione 25-30 gol, come sembra voler fare?
"Difficile pronosticare una cosa così. Se devo ascoltare i miei sentimenti ti dico di sì, che può essere una 'fuoriserie' come gli attaccanti più forti del mondo, mantenendosi allo stesso livello ogni anno, con gli stessi numeri ogni stagione. Dico che credo abbia tutte le armi per poter raggiungere quel livello".
Come vedrebbe Dybala e Lautaro assieme all'Inter?
"Premetto che non so nulla sul mercato dell'Inter, non so se dunque questa cosa sia in progetto. Chiaramente quella con Paulo sarebbe una gran bella coppia".
Crede che il suo futuro, ora che è arrivato il rinnovo, possa essere a lungo a Milano, o arriveranno altri grandi club a chiedere di lui?
"Credo che se passa questo momento e la squadra torna a giocare al suo livello, dovrebbe rimanere a Milano. E non ho alcun dubbio sul fatto che Lautaro manterrà e migliorerà il suo rendimento. Una cosa: se la squadra accompagna di più il suo gioco, diventa più facile anche per lui, perché quando ti ritrovi da solo contro i difensori centrali diventa chiaramente più complicato fare gol".
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