La Serie A 2024/25 è partita, ma l'aria resta ancora da pre-season. Narrazioni sempre diverse su Inter e Milan

La Serie A 2024/25 è partita, ma l'aria resta ancora da pre-season. Narrazioni sempre diverse su Inter e MilanTUTTOmercatoWEB.com
martedì 20 agosto 2024, 19:20Editoriale
di Gian Luca Rossi


Il campionato di Serie A 2024-25 è cominciato, ma da anni si sa che almeno per le prime tre giornate, fino alla prima sosta per le Nazionali, quest’anno nel primo weekend di settembre, c’è sempre un’atmosfera ancora un po’ da pre-campionato.  Certo ora ci sono in palio i 3 punti e sono tutte partite vere, ma quasi tutte le squadre ad agosto sono ancora cantieri aperti e la preparazione per tutti non è ancora completata, ragion per cui lanciarsi in giudizi veri e propri è davvero spericolato. Al termine della giornata d’esordio, lo scatto più imperioso è stato quello dell’Atalanta, passata a Lecce con perentorio 4-0. A seguire la Juve che non ha avuto difficoltà a superare 3-0 il neopromosso Como, ancora troppo acerbo per la Serie A. A dimostrazione che tutto quello che ci viene in mente nel calcio può venire smentito un minuto dopo, nel poker dell’Atalanta in Salento spiccano le doppiette di Brescianini e Retegui, ovvero gli ultimi due arrivati dal Mercato, presi più per necessità che per reale bisogno.  

Flop assoluto, nella prima giornata di Serie A, il Napoli di Antonio Conte, che a Verona ha sbandato oltre ogni ragionevole attesa. 
Prevedo giornate di panico sotto il Vesuvio, che potranno riverberarsi sul mercato, con accelerazione delle operazioni in corso e magari nuove idee, last minute e quindi piuttosto costose. Altro si può e si deve dire, oltre che sull’Inter, come da prassi, anche sul Milan, perché è stato proprio il Presidente nerazzurro Beppe Marotta alla vigilia di Genoa-Inter ad indicare nei rossoneri i rivali al momento più accreditati per lo Scudetto. Al momento però, perché - ha detto lo stesso Marotta - le altre grandi sono tutt’altro che complete. 

In ogni caso i 2-2 di Inter e Milan restano molto diversi tra loro, a di là delle narrazioni smaccatamente di parte. Per i rossoneri, è un vecchio classico giornalistico quando si riacciuffa una partita in extremis tirare in ballo il cuore, ma la verità è che nessuno ha capito il piano-partita di Fonseca e che per 88 minuti il Milan è parso ancora più confuso di quello dell’anno scorso, con il migliore in campo Maignan, che ha impedito che il passivo con il Torino a San Siro ad un certo punto diventasse davvero irrecuperabile. Senza contare che il gol del raddoppio granata di Zapata è stato terribilmente simile a quello di Acerbi nel Derby dello Scudetto in faccia dello scorso 22 aprile.  

Nessun milanista equilibrato può sentirsi tranquillo dopo quello che ha visto, con tanti, troppi calciatori fuori ruolo. Il 2-2 del Milan insomma è stato da scampato pericolo, mentre quello dell’Inter è stato da rammarico, perché a Genova i nerazzurri non hanno vinto solo per due errori individuali. 
Il primo di Sommer era stato rimediato, mentre non c’era più tempo per l’ultimo di Bisseck, che in pieno recupero ha commesso la stupidaggine di andare a colpire un pallone aereo abbassando la testa a alzando il braccio sopra la spalla: rigore ineccepibile! Nessuno ignora la straordinaria crescita di Bisseck, ma nella circostanza ha sbagliato, come prima Sommer, poi anche sfortunato sul rigore.

Così una prestazione di squadra complessivamente discreta, ovviamente sottolineando di nuovo lo stato di forma precario per tutti, con il picco straordinario di Marcus Thuram a doppietta, ha lasciato l’amaro in bocca, ma non certo il senso di vuoto di altri. Però, giova ribadirlo, siamo appena al primo atto di una stagione che tra poco vedrà anche l’avvio della nuova Champions League e per Inter e Juventus addirittura la coda del Mondiale per Club negli USA: insomma 11 mesi di partite ufficiali e pretendiamo di aver le idee chiare dopo 90 minuti? Datemi retta, arriviamo almeno alla prima sosta per le Nazionali e poi potremo cominciare a parlare almeno di sensazioni,