Dopo mesi di idiozie e cattiverie vomitate sull’Inter, quanto buonismo disinteressato sul Sassuolo

Dopo mesi di idiozie e cattiverie vomitate sull’Inter, quanto buonismo disinteressato sul Sassuolo
martedì 7 maggio 2024, 21:55Editoriale
di Gian Luca Rossi

Dopo mesi a vomitare di tutto sull’Inter strabordante, stradominante e stravincente di Simone Inzaghi, per la prima volta sono rimasto sorpreso dal buonismo rivale dopo l’inguardabile Sassuolo-Inter. Cioè, dopo un’intera stagione di boiate, come il calendario ad hoc per agevolare l’Inter o i favori arbitrali orditi da quella Spectre del calcio chiamata Marotta League o, peggio ancora, le teorie sul collasso di economisti da retro-bar che nel mondo reale faticano pure a leggere gli scontrini dell’Esselunga, il vuoto pneumatico interista a Reggio Emilia è stato accolto con leggerezza da rosiconi abituali, ossessionati in servizio permanente effettivo e soloni super-partes solo di facciata.

Cioè, alla fine mi sono innervosito più io, che avendo documentato i festeggiamenti per lo Scudetto doppioStellato fino all’alba del giorno successivo, un pareggiotto me lo aspettavo pure, di lorsignori sempre con il fucile caricato a pallettoni contro l’Inter. Ho visto e sentito buonismo a pioggia: “Ci sta, dopo il Trofeo la concentrazione cala”, oppure “normale pagare fisicamente e ancor più psicologicamente le lunghe feste” e via dicendo.

Io invece, dopo aver visto la più brutta Inter della stagione, pur con tutte le attenuanti, mi sono arrabbiato più che altro per la buona sorte che ha avuto il Sassuolo a capitare proprio nella partita successiva all’interminabile Parata DoppioStellata: già, proprio la detestata bestia nera (e verde) doveva avere questa fortuna, perché certamente Frosinone e Verona dovranno sudarsela molto di più dopo due settimane comunque di lavoro vero ad Appiano.
Intendiamoci: se ad agosto scorso mi avessero detto che l’Inter avrebbe vinto lo Scudetto con distacchi in doppia cifra sui rivali, perdendo però entrambe le gare con il Sassuolo avrei firmato subito. Anzi, se me lo volete ripetere anche per la prossima stagione, rifirmo al volo!
Alla fine ho capito le ragioni di tanto buonismo circa l’atteggiamento festaiolo dell’Inter a Reggio Emilia.

E’ semplice. Perché quello che l’Inter ha fatto a Reggio Emilia, ossia prendere sottogamba partita e avversario, per loro, per i rivali, è sempre stata la regola. Se avete la pazienza di scorrere i Campionati vinti per distacco da altri, troverete nella ultime giornate una valanga di Campioni d’Italia rinunciatari: Juventus e Milan in primis, ma anche il Napoli l’anno scorso non ha scherzato nel perdere a Monza senza troppo dannarsi o nel pareggiare a Bologna.
Quindi i più svegli hanno capito che se avessero insistito troppo su questa questione sarebbero poi stati ripagati con la stessa moneta, anzi sarebbero stati investiti da una tempesta di situazioni analoghe, create e vissute da loro stessi.
Insomma, per una volta, ci sono arrivati! Piaccia o non piaccia, a me non piace, nel calcio italiano così fan tutti o quasi: una volta raggiunto il traguardo, figuriamoci quello massimo, si tende al relax, presentandosi con motivazioni talmente basse da favorire chi capita a tiro in quel momento e che magari è invischiato nella lotta per la salvezza con altri che, giustamente, si incazzano!  
Ora aspetto però gli scienziati veri, quelli che continuando a parlare di Marotta League prima o poi capiranno che con questo mantra tolgono valore proprio ai Campionati dominati da loro stessi, negli anni in cui Beppe Marotta era l’AD della Juventus.
Parliamoci chiaro, però: questo è un traguardo cerebrale difficile da raggiungere! Qui possono arrivare solo poche menti vive e francamente nel calcio parlato non ne ho ancora viste.